Guida pratica al futuro: come pianificare fin da ora
- Guida pratica al futuro
Questa guida è frutto del lavoro su campo di Polygonal e gli altri partner europei del progetto SenQuality. Scopri di più su www.senquality.eu
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Le persone vivono più a lungo. Le statistiche ufficiali rivelano che l'aspettativa di vita è aumentata, in media, di oltre due anni ogni decennio dagli anni '60. Oggi è relativamente normale invecchiare ben oltre i 70, gli 80 o anche i 90 anni d’età. È bene chiedersi se vivere più a lungo implichi di per sé un miglioramento (o quantomeno una raggiunta buona stabilità) della qualità della vita. Difficile dare una risposta necessariamente affermativa.
Il regime previdenziale e sanitario pubblico, pur essendo presupposti rilevanti, non sono di per sé dati sufficienti per garantire il mantenimento di un buon tenore di vita: è opportuno e indispensabile comprendere l’importanza in tal senso di una preparazione individuale. Svariati studi in materia mostrano come una pianificazione attiva del proprio futuro e una presa di consapevolezza dei cambiamenti legati all’età possano incidere significativamente sul benessere di una persona.
La pianificazione del futuro è un argomento complesso concernente una serie di problematiche (dal benessere psico-fisico ad aspetti più legati alla sfera economica e alla disciplina normativa). Sebbene non sia dato pianificare al punto da garantire un controllo permanente sul futuro, è tuttavia possibile dare una direzione alle scelte che si compiono, incidere in maniera significativa su alcuni aspetti.
Anna E. Kornadt, docente di Psicologia presso l’Università del Lussemburgo, e Klaus Rothermund, Cattedra di Psicologia Generale presso l’Università di Jena, intendono la pianificazione del futuro come un processo continuativo e pluridimensionale che va ben oltre una mera preparazione finanziaria. I due docenti nei propri studi hanno individuato nove ambiti di vita rilevanti per un approccio al futuro, di cui ci occuperemo anche in questa pubblicazione:
Considerazione forse ovvia, ma che vale la pena sottolineare: non può esistere un modello standard di pianificazione del proprio futuro che sia valido per tutti e da tutti implementabile in ogni dettaglio.
I tuoi interessi così come le tue esigenze sono e saranno diversi da quelli di tutti gli altri. Questo tipo di preparazione dipende necessariamente dai desideri e dalle circostanze contingenti di ognuno. Elementi quali il luogo in cui vivi (un appartamento o una casa, una zona rurale anziché urbana, lo stile di vita, etc.) determinano nel complesso un approccio personale alla questione del proprio futuro.
Tieni presente che pianificare il domani non significa decidere o sapere ora cosa accadrà, altresì è in tuo potere modellarlo al meglio delle tue possibilità attuali.
A prescindere dalla tua età attuale, pianificare il tuo domani non è un mero esercizio teoretico, ma comporta un cambio di abitudini e un’implementazione graduale di azioni fin da adesso.
Quando si fa riferimento a un concetto generico di età avanzata, è bene tenere in considerazione che esso include tanto il periodo prossimo a quando si dismette un’occupazione lavorativa per sopraggiunti fattori legati all’età e si acquisisce pertanto la pensione di vecchiaia, periodo che coincide indicativamente con la cosiddetta “terza età”, tanto il vero e proprio periodo finale della vita, dove emergono questioni attinenti alla salute e all’autonomia quotidiana, alias “quarta età”.
In questa fase sperimenterai – o avrai già sperimentato – cambiamenti rilevanti: per fare qualche esempio, si passa dall’essere una parte attiva della forza lavoro di una società al percepire la pensione, dall’essere un genitore al diventare nonni, dall’essere proprietari di una casa all’andare a vivere in un appartamento. Generalmente, la terza età implica un’idea di invecchiamento attivo, del godere delle relazioni sociali e delle attività per le quali prima non si aveva tempo. Con riferimento alla c.d. quarta età, l'impatto di alcuni cambiamenti biologici diventa più evidente: il deterioramento della salute e l'inevitabilità della morte mettono in primo piano altre necessità rispetto alla terza età.
Pertanto, i nove ambiti sopra elencati saranno diversamente rilevanti a seconda della fascia d’età per la quale ci si prepara: se la per terza età aspetti quali il tempo libero e la forma fisica hanno la loro importanza, per età successive assumeranno rilevanza questioni attinenti alla salute o alla gestione autonoma di necessità quotidiane.
Ragion per cui riflettere sul proprio futuro e pianificarlo comporta un approccio che ha a che vedere con le speranze e le paure di ciascuno, aspetti del tutto personali. Di seguito, tentiamo di approfondire gli aspetti sopra elencati per meglio comprendere come prepararsi al domani.L’importanza attribuita agli aspetti finanziari è da sempre al centro delle preoccupazioni della vita futura. È una delle questioni ritenute più rilevanti nel processo di pianificazione del proprio futuro. Eppure, dal momento che spesso le persone non nutrono alte aspettative in merito, questo risulta anche l’aspetto di fatto meno curato.
Dal momento in cui inizi a percepire la pensione, le entrate così come le spese iniziano a mutare gradualmente. Potresti (dovresti) smettere di lavorare, e al contempo potresti comunque voler vivere in un appartamento più grande, andare in vacanza o mangiare in un ristorante, prenderti cura dei tuoi cari o aver bisogno di fondi per l'assistenza a lungo termine.
Pertanto, se non ti è possibile riuscire ad accumulare grandi risparmi, è bene comprendere come puoi gestire fin da adesso gli aspetti finanziari.
Cominciamo con un po' di alfabetizzazione finanziaria di base. L’illustrazione di seguito riportata, che richiama sostanzialmente la più nota “piramide di Maslow” e tratta dal libro "Retirement Income Redesigned", fornisce una buona idea circa la priorità delle nostre spese, dai bisogni di base alla piena affermazione dei propri obiettivi a lungo termine:
Elizabeth Warren in "All Your Worth: The Ultimate Lifetime Money Plan" rende ancora più agevole la distinzione tra desideri, bisogni e risparmi. L’autrice illustra il criterio di ripartizione del budget 50/30/20. In base a questo, il 50% del tuo reddito dovrebbe essere dedicato alle spese mensili necessarie e fisiologiche, quali l'alloggio, i trasporti e la spesa; il 30% può essere destinato a spese del tutto discrezionali; e il 20% dovrebbe essere dedicato al risparmio o al pagamento di eventuali debiti. È cruciale chiedersi pertanto se l’applicazione di questo criterio sia sempre possibile. Chiaramente non può che applicarsi con una certa flessibilità, ma cosa sicuramente importante è cominciare a pianificare il proprio futuro con adeguato anticipo, anche sotto gli aspetti economici.
Tieni presente queste fasi:
1) Verifica le condizioni di partenza: a quanto ammonta la tua pensione mensile? Cosa prevede la legislazione nazionale per la terza età? Sono previste iniziative di carattere sanitario, culturale, etc.?
2) Cura una formazione minima sugli aspetti finanziari: non occorre diventare un esperto di investimenti o del mercato azionario, nondimeno un’alfabetizzazione finanziaria è utile per assumere decisioni informate. Sulla nostra piattaforma, puoi trovare un corso gratuito e materiale utile in materia di alfabetizzazione finanziaria.
3) Realizza uno scherma riassuntivo delle tue finanze. Abbiamo anche sviluppato foglio di calcolo per confrontare le tue entrate con le tue spese e allocarle secondo la regola 50/30/20 di Warren. Puoi scaricarlo cliccando sull'immagine!
4) Impara a pensare in anticipo, adottando eventuali strategie che tengano in conto variazioni e imprevisti.
La copertura finanziaria prevede spesso tanto interventi pubblici che privati, pertanto occorre essere ben informati in materia e tenere presente che diversi sono gli interessi in gioco in quest’area.
Da http://www.quellocheconta.gov.it/
Pensare per tempo a come prepararsi per affrontare con maggior serenità l’età anziana è fondamentale. L’allungamento della speranza di vita è una buona notizia, ma occorre attrezzarsi per affrontare questo cambiamento. Realizzare progetti personali e familiari che abbracciano un arco di vita sempre più ampio, richiede di gestire il proprio bilancio in modo attento e lungimirante. L’atteggiamento però spesso è quello di non pensare alle esigenze dell’età anziana, rimandando a domani le eventuali scelte economiche. Per vivere la tua terza età con maggior sicurezza è importante pianificare e pensare per tempo alle risorse su cui potrai contare.
Durante l’età anziana le esigenze di vita cambiano. Avrai più tempo per progetti nuovi, ma emergeranno anche necessità diverse: alcune spese ricorrenti potranno ridursi rispetto a quelle sostenute nel periodo lavorativo, ad esempio vestiti o le spese di trasporto per andare al lavoro; altre invece potrebbero aumentare sensibilmente, come ad esempio quelle legate a malattie o non autosufficienza. Anche le entrate cambiano. Molto probabilmente saranno inferiori rispetto a quelle attuali.
Occorre, innanzitutto, avere un’idea di quali saranno le tue fonti di reddito nel periodo di pensionamento e, in particolare, la situazione previdenziale. È quindi importante, fin dall’inizio della carriera lavorativa, porsi alcune domande: a quanto ammonterà la mia pensione di base? Sarà sufficiente rispetto alle mie esigenze personali e familiari o le dovrò integrare, ad esempio aderendo a un fondo pensione? Potrò disporre di altre fonti di reddito durante l’età anziana (investimenti di tipo finanziario o immobiliare)?
Come prima cosa, puoi avere una stima della tua pensione di base. Se sei un lavoratore iscritto all’INPS, puoi utilizzare il servizio online messo a disposizione dall’ente di previdenza sul proprio sito, denominato “La mia pensione”. Puoi anche rivolgerti a un patronato o a un CAF. Se sei un libero professionista, puoi rivolgerti direttamente alla tua Cassa professionale.
In secondo luogo, tieni conto che piccoli risparmi, se fatti in modo costante fin dall’inizio della carriera lavorativa, possono nel lungo periodo dar vita a un grande capitale. Tempestività e costanza negli accantonamenti sono elementi essenziali per il risparmio e far crescere la ricchezza nel lungo periodo. La terza riflessione riguarda le caratteristiche dell’investimento che devono essere valutate anche in relazione al tempo che manca al pensionamento. In generale, l’ideale è ridurre gradualmente, con l’aumento dell’età, l'esposizione agli investimenti azionari (ad esempio privilegiando un investimento con meno azioni e più titoli obbligazionari) per salvaguardare il risparmio accumulato da possibili andamenti negativi dei mercati finanziari.
Anche l’acquisito di immobili potrebbe essere un'opzione: un domani potresti beneficiare di una rendita dall'affitto, oppure potresti decidere di venderlo per riavere il capitale e il potenziale guadagno dato dalla differenza dei costi di acquisto e vendita; tuttavia, quando fai questo tipo di scelte, considera anche l’aspetto fiscale e i rischi di dover monetizzare in tempi rapidi il tuo investimento.
Tieni conto che è importante rivedere periodicamente le scelte fatte per valutare se sono ancora le migliori oppure è meglio effettuare eventuali cambiamenti di rotta. Ad esempio, se hai scelto di aderire a un fondo pensione, puoi aumentare o ridurre l’importo dei versamenti, o cambiare le soluzioni di investimento. Inoltre, se nel corso del tempo hai avuto la necessità di utilizzare una parte del capitale accumulato, considera che è bene reintegrare, appena possibile, le eventuali risorse prelevate per non svuotare il risparmio destinato alla pensione/terza età.
Valuta, inoltre, la possibilità di proteggerti da eventuali necessità che potrebbero insorgere con l’età anziana, come una malattia o la non autosufficienza. Rifletti anche sulla possibilità di integrare le tue future entrate attraverso strumenti assicurativi in grado di sostenerti economicamente. Decidere per tempo potrebbe essere vantaggioso, non soltanto in termini di maggiore tranquillità per l’avvenire, ma anche perché economicamente più sostenibile. Alcuni strumenti assicurativi, infatti, potrebbero essere più costosi al crescere dell’età del contribuente oppure non essere più sottoscrivibili.
Strumenti per la pensione...
Vai su http://www.quellocheconta.gov.it/it/cosa-conta-per-te/sapere/pianificare-pensione-terza-eta/
La quotidianità è costellata di eventi per loro natura imprevedibili: sai bene quante volte hai dovuto far fronte a circostanze del tutto eccezionali. Sebbene non si possa pianificare ogni cosa che accadrà, possiamo tuttavia trovare il modo per reagire a eventi inattesi, con una giusta dose di resilienza e motivazione.
Di seguito andiamo ad illustrare le principali problematiche per ciascun ambito:
EMERGENZE SANITARIE
DECESSO (SIA IL PROPRIO CHE QUELLO DI PERSONE VICINE)
PROBLEMI ECONOMICI – CRISI IMPREVISTE SUL MERCATO OCCUPAZIONALE, IMMOBILIARE, ETC.
Per quanto alcune decisioni possano apparire difficili da assumere o alcuni scenari possano sembrare al di fuori di ogni previsione più ragionevole, è bene prepararsi al meglio non solo sotto un punto di vista per così dire “pratico”, ma anche sotto un profilo più emotivo o psicologico che dir si voglia. In tal senso un’adeguata e informata pianificazione sarà il primo passo per permetterti di gestire al meglio anche il piano emozionale, comunque ineludibile quando si tratta di affrontare una nuova fase della vita, contrassegnata da novità e problematiche prima del tutto ignorate.
Essere resilienti, o comunque essere in grado di reagire agli eventi in modo anche preventivo e tempestivo, è un fattore cruciale nella quotidianità e lo è tanto più davanti a sfide così importanti e nuove.
2. Non pensare che i momenti di crisi o i problemi imprevisti siano insormontabili. Sebbene tu non possa evitare che accadano eventi stressanti, puoi altresì decidere come interpretarli, come gestirli, come reagire. Resta concentrato su una visione a lungo termine, evitando di farti ingabbiare dalle paturnie del presente.
3. Il cambiamento fa parte della vita. È bene comprendere il prima possibile che non abbiamo il potere di controllare e cambiare ogni cosa, ma che vi sono invece situazioni che possiamo riuscire a gestire.
4. Non dimenticare i tuoi obiettivi. Definisci i tuoi obiettivi e fasi precise per conseguirli.
5. Agisci. Assumere una decisione e realizzarla è sempre preferibile a un approccio passivo.
6. Sii curioso: cogli ogni opportunità per imparare e superare nuove sfide.
7. Coltiva l’autostima. Abbi fiducia nella tua capacità di risolvere i problemi e gestire gli imprevisti.
8. Adotta una visione a lungo termine.
9. Abbi fiducia. Agisci in prospettiva con i tuoi obiettivi più che con le tue paure.
Abbi cura di te. Presta attenzione ai tuoi bisogni e alle tue emozioni.Prendersi cura di sé, sia sotto l’aspetto fisico che in senso più ampio psicologico o emozionale, è la chiave del benessere quotidiano, né si potrebbe o si dovrebbe mai prescindere da questo dato di fatto, per quanto i cambiamenti e gli imprevisti possano stressarci o indurci a dimenticarcene. Vediamo insieme il modello GROW per prendersi cura di sé.
Il modello GROW rimanda all’omonimo termine inglese che tradotto vuol dire “crescere”. L’acronimo sta per:
G oal (Obiettivi)
R eality (Realtà)
O ptions/Obstacles (Opzioni o anche Ostacoli)
W ill (Volontà)
Come viene messo in pratica questo modello di sviluppo del proprio benessere?
1. Definisci gli obiettivi. In primo luogo, è bene definire gli obiettivi o le sfide da perseguire. Assicurati che gli obiettivi siano SMART, (acronimo che sta per Specific, Measurable, Attainable, Realistic/Relevant, Time-bound) ovvero:
· Specifico
· Misurabile
· Raggiungibile
· Realistico
· Definito nel tempo
2. Prendi in considerazione la realtà (ovvero le circostanze attuali ed effettive): questo è un passo importante. Uno degli errori più comuni nel perseguimento di un obiettivo consiste proprio nel non tenere conto del contesto o del reale punto di partenza. Meglio si considerano gli aspetti concreti, altrettanto efficaci saranno le azioni intraprese.
3. Esamina le opzioni e/o gli ostacoli: definisci al meglio la gamma delle possibilità – in quanti e quali modi posso raggiungere quell’obiettivo?
4. Assumi decisioni consapevoli e ponderate. Pianifica e attua una strategia alla luce di quanto esaminato nelle fasi precedenti.
La vera e propria fase finale, non esente comunque da una successiva revisione e valutazione dei progressi, consiste nell’implementare quanto pianificato in una serie di azioni effettive
Potrebbe tornarti utile la regola 21/90, in base alla quale occorrono 21 giorni per creare una nuova abitudine e 90 giorni affinché si consolidi in modo permanente nella quotidianità! Questo criterio può rappresentare una motivazione in più nel superare le inevitabili esitazioni.
Quando si comincia a curare la propria forma fisica, ciò potrebbe sembrare un’impresa difficile e faticosa. Tuttavia, si tratta di un’impresa più fattibile di quanto si creda. Prendersi cura del proprio corpo non vuol dire automaticamente iscriversi in palestra e sollevare tot chili di pesi ogni settimana, a meno che non si voglia fare esattamente questo. In realtà sono le piccole abitudini che fanno la differenza: tenere d'occhio il proprio peso, scegliere le scale anziché l'ascensore, seguire un’alimentazione sana e fare un po' di esercizio fisico ogni giorno. Inoltre potrebbe essere più stimolante intraprendere alcune attività in compagnia (trovare qualcuno con il quale frequentare un corso di yoga, o pranzare insieme per provare una nuova ricetta o un giro in bici nelle vicinanze). Né si dovrebbe tralasciare il proprio benessere psicologico (un corso di danza, imparare a navigare, visitare nuove città).
Esiste un proverbio inglese secondo il quale "Non puoi insegnare a un vecchio cane nuovi trucchi". Niente di meno vero per quanto riguarda le persone. L'apprendimento permanente è un ottimo modo per mantenere la mente attiva e in forma. Che si tratti di imparare una nuova lingua, un corso di scacchi o di equitazione, un approccio aperto e curioso verso il mondo consente di star bene con se stessi e gli altri, nonché di esplorare parti di sé prima trascurate.
Che si tratti di frequentare lezioni universitarie o seguire corsi formativi online, la tua mente non potrà che trarre beneficio dai nuovi input, a prescindere dall’età. Riavvicinarsi all’apprendimento come abitudine è una sfida che inizialmente potrebbe
costarti un po’ di sforzo, ma i vantaggi sono certamente apprezzabili.
La cura del proprio benessere psicofisico è sempre trasversale su tanti ambiti applicativi. Coltivare un hobby con una certa costanza, per fare un esempio, avrà altresì effetti positivi sulla salute. Nondimeno, il lavoro, il tipo di alimentazione, l’ambiente nel quale si vive, sono tutti fattori determinanti per la propria salute mentale e fisica.
Va da sé che mantenere relazioni sociali stimolanti così come conoscere nuove persone è cruciale ai fini del personale equilibrio psicofisico.
Inizia con il porti alcune domande riguardo il luogo nel quale abitualmente vivi o trascorri le tue giornate:
Dove e come si vive rappresentano due fattori cruciali per la propria salute, fisica e mentale, il che incide in genere sul grado di autonomia personale, sul senso di sicurezza, sulle relazioni sociali, sulle risorse finanziarie. L’ampio ventaglio di opzioni consente di pianificare scrupolosamente questa scelta.
2. Valuta pertanto la fattibilità delle tue intenzioni e procedi a una prima pianificazione.
Verifica se e quali adattamenti sia necessario apportare:
• In quali condizioni sono i sanitari; per fare un esempio, la soglia d’ingresso della doccia è sufficientemente bassa?
• Hai a portata di mano gli oggetti che usi abitualmente?
• Ci sono scale all'ingresso
o in qualsiasi altra area?
• È possibile installare una ringhiera o un montascale? Puoi ricevere aiuto per la casa, il giardino, etc.?
• Ci sono appartamenti senza barriere architettoniche?
• Sono previsti sussidi speciali per gli alloggi oltre una certa fascia d’età?
• Sono previsti servizi di cura/assistenza in loco?
• Se dovessero rendersi necessarie, hai individuato quali case di cura sono le più appropriate?
• Com'è il quartiere e quali opportunità ricreative offre?
La cura dell’aspetto estetico potrebbe non sembrare da subito un campo degno di attenzione. Bisognerebbe però chiedersi quante e quante volte ci siamo trovati di fronte allo specchio intenti a osservare quel capello bianco che prima non c’era, quella ruga che si sta formando, la linea del ventre che non è quella di un tempo.
In questo ambito, il processo di pianificazione passa dall’accettazione dei cambiamenti che attraversa il proprio corpo, da come intendiamo viverlo consapevolmente e dalla rappresentazione che vogliamo comunicare.
Tieni presente che questa sezione affronta tematiche trasversalmente trattate in “Benessere psicofisico”, “Salute”, “Tempo libero e stile di vita”.
La cura dell’aspetto estetico concerne di due macro-argomenti:
La cura della propria immagine è una tematica che suscita attenzione soprattutto tra i giovani (lì dove acquisisce una rilevanza sociale, di mercato, psicologica etc.). Altrettanto non può dirsi per le fasce d’età avanzata, dove questo tema riceve meno interesse, malgrado siano proprio queste persone a doversi adattare a drastici cambiamenti fisici da un lato e, dall’altro, a dover fare i conti con un mutevole atteggiamento nei confronti del proprio corpo e di quello altrui. V’è anche da dire che il genere di appartenenza incide inevitabilmente su un certo modo di reagire ai cambiamenti, tuttavia, infine, tanto gli uomini che le donne si trovano nella necessità di venire a patti con i cambiamenti legati al processo di invecchiamento.
Mettere in discussione il tuo modo di percepire l’avanzare dell’età e i connessi cambiamenti fisici è un ottimo approccio iniziale per prepararsi al meglio in questo ambito. Nella nostra società, dove i giovani ricorrono largamente a filtri e modifiche delle immagini tramite Photoshop o Instagram, non né facile né scontato pervenire a una rappresentazione realistica del corpo che invecchia. Proprio osservando le persone anziane che già stanno facendo i conti con questi cambiamenti, puoi riuscire a cancellare alcuni stereotipi.
L’essere umano è, per definizione consolidata, un animale sociale: dagli albori dell'umanità abbiamo vissuto insieme, cacciato insieme e condiviso storie nei nostri clan. Sentirsi socialmente connessi è un’esigenza quasi primordiale, soprattutto perché le nostre vite sono cambiate, sono più veloci, ci trasferiamo più spesso e i nostri ambienti e le nostre relazioni cambiano più frequentemente rispetto alle generazioni precedenti. Una sintesi conclusiva di 148 studi (che hanno coinvolto un numero di 308.849 partecipanti) ha indicato che gli individui con relazioni sociali più forti avevano una probabilità di sopravvivenza aumentata del 50%.
Un dato quest’ultimo più che sufficiente per spingerci a sviluppare e mantenere una solida rete sociale.
Le relazioni sociali possono essere raggruppate in diverse tipologie:
1. Poni attenzione al quadro attuale delle tue relazioni sociali e cerca di proiettarlo nel futuro prossimo, tanto per quanto riguarda i tuoi colleghi, che i tuoi familiari o amici. Chiediti per esempio se, dopo la fine dell’esperienza lavorativa, il rapporto con quel collega muterà in un’amicizia.
2. Valuta quanto sono importanti per te queste relazioni e quale sforzo sei disposto a compiere per mantenerle vive.
3. Quali reti sociali possono acquisire importanza? Quali vorresti mantenere o intensificare e come potrai raggiungere questo obiettivo? Ad esempio, potresti considerare di trasferirti per stare più vicino ai figli o ai nipoti. Ciò richiederà un certo impegno per mantenere le amicizie nel vecchio luogo di residenza o per coltivarne di nuove.
4. Pensa a come conoscere nuove persone! Coltivare nuove relazioni sociali ti manterrà attivo e fornirà nuovi input. Non sempre è facile intrattenere nuovi legami, pertanto è bene partecipare ad attività formative o di volontariato che consentano di stringere nuove amicizie, visti gli interessi o gli obiettivi in comune.
Le situazioni della vita cambiano, anzi potremmo ben dire che per certi versi la vita è cambiamento. E non sempre le circostanze cambiano in meglio: è il caso, ad esempio, dell’insorgere di una malattia grave, che ti riguardi direttamente o che coinvolga un tuo familiare. In casi simili fare affidamento su una forte rete di relazioni sociali è quantomeno un buon viatico, se non salvifico. Va da sé che occorre un approccio proattivo per stringere nuove e mantenere nuovi legami e ottenere aiuto se e quando necessario.
L'isolamento sociale comporta serie implicazioni per la salute mentale e fisica, tant’è che non è il numero di contatti a tua disposizione che tutela o no da uno stato di emarginazione. È la qualità delle relazioni che sceglierai di avere, pertanto anche il come le porterai avanti, che potrà salvaguardarti da una solitudine quotidiana.
È un dato di fatto che all’aumentare dell’età, aumentano tendenzialmente alcuni rischi legati alla salute. Il tema della salute è tra i più gettonati dai media (dalle riviste cartacee, al web, ai programmi televisivi). Basti pensare che ben il 92% degli intervistati nella fase preparativa del progetto SenQuality ha indicato la salute quale primo elemento da tenere presente in una pianificazione del proprio futuro. Tuttavia, bisogna fare i conti ancora una volta con la parte più debole di se stessi.
Quali fattori incidono sul nostro stato di salute?
Come puoi ben vedere, anche l’aspetto della salute non può essere trattato se non tenendo conto dei punti in comune con altri ambiti, dal benessere psicofisico alle risorse finanziarie, dal contesto sociale all’accesso alle cure. Inoltre non tutti i fattori che incidono sulla salute dipendono dalle nostre scelte (in primis, le caratteristiche genetiche).
Pertanto è bene concentrarci su quegli aspetti che possiamo controllare o modificare:
1. Tieni d'occhio il tuo livello di stress:
Lo stress è senz’altro un fattore contingente ed entro certi limiti tollerabile. Tuttavia, specie con i ritmi dell’attuale società, può accadere che non riconosciamo in tempo il superamento della soglia critica, il che può facilmente incidere sulla salute fisica e mentale. Individuare le cause che sono alla base dello stress e intervenire di conseguenza mettendo ordine nella vita di ogni giorno, compresa quella lavorativa, può aiutare a ridurre lo stress.
Inizia pertanto a individuare le cause all’origine dello stress e chiediti se stai facendo più attività di quante ne riesca normalmente a fare, valuta se sia il caso di delegare o rinunciare a qualche compito, stabilisci delle priorità.
La matrice di Eisenhower (o di Covey, nota anche come Eisenhower box) consente la gestione delle priorità applicando un diagramma a quattro quadranti. Puoi organizzare le tue attività stabilendo (e rappresentando graficamente) cosa sia importante o no, cosa sia urgente o no.
Vediamo di seguito come implementare la matrice di Eisenhower al caso specifico:
a. Individua l’area di stress sulla quale intendi intervenire (può riguardare l’area lavorativa, o quella affettiva, o avere a che fare con altri cambiamenti in corso etc.). In alcuni periodi i fattori di stress si moltiplicano e si sovrappongono, aumentando il carico di pressione generale e impedendoti di vivere serenamente.
b. Classifica e disponi tutte le attività pertinenti l’area individuata secondo gli assi della matrice (urgente/importante)
c. Confrontati con un amico, un parente, un collega sulle migliori strategie applicabili secondo i quattro quadranti:
Mangiare sano è importante in ogni fase della vita, tanto più quando raggiungiamo la mezza età e oltre. Una dieta sana ed equilibrata non va comunque vissuta come una sofferenza, bensì come un’occasione di gustare cibi freschi, buoni e genuini, magari in compagnia. Cucinare e mangiare insieme rende questo momento certamente più piacevole e salutare.
L'Università di Harvard ha pubblicato un semplice modello da seguire per una sana alimentazione:
Copyright © 2011, Harvard University. Per maggiori informazioni consultare The Nutrition Source, Department of Nutrition, Harvard T.H. Chan School of Public Health, www.thenutritionsource.org, e Harvard Health Publications, www.health.harvard.edu.
Frutta e verdura dovrebbero costituire metà del tuo piatto, a seguire cereali integrali e proteine e con moderazione oli vegetali sani. Inoltre, non dimenticare di bere abbastanza acqua, tè o caffè e mantenerti idratato e attivo.
Sulla carta appare tutto molto semplice, e di fatto non c’è alcunché di complesso. Tieni presente che, più che una pedissequa e rigida applicazione dei sani modelli alimentari, non si tratta di essere perfetti, ma equilibrati, concedendosi qualche golosità extra o qualche strappo alla regola di tanto in tanto.
Il servizio sanitario varia da paese a paese, pertanto è cruciale dapprima raccogliere quante più informazioni possibili in materia sul luogo in cui si deciderà di trascorrere gli anni avvenire:
Segui i consigli del tuo medico per implementare un piano di controlli periodici al fine di prevenire eventuali problematiche.
E se ti ammali, concediti del tempo per rilassarti e rimetterti in sesto. Alcuni consigli utili: andare dal medico, informarsi sulla malattia, attenersi al piano farmacologico, cercare e accettare aiuto nonché assumere decisioni importanti anche in caso di malattie gravi. Sei informato circa le decisioni che puoi assumere riguardo il fine vita (accanimento terapeutico, cure farmacologiche, testamento biologico)?
Non sempre il momento del pensionamento, ovvero della cessazione effettiva del tempo lavorativo, coincide con il godersi la gran quantità di tempo libero a disposizione. Questo avviene per vari motivi, primo dei quali consiste nel fatto che spesso la noia e l’impreparazione a gestire questi nuovi giorni hanno la meglio sulle intenzioni. Ecco perché è fondamentale un approccio proattivo, proprio di chi non attende passivamente il trascorrere del tempo ma si dà da fare per spendere quelle ore in qualcosa di nuovo e stimolante.
Per chi arriva al pensionamento non si tratta della prima volta in cui attraversa una fase di transizione: basti pensare al momento in cui i figli hanno lasciato la casa o quando sono venute a mancare persone che facevano parte della propria routine quotidiana. Anche in queste situazioni c’è stato bisogno di ritrovare un equilibrio, di ricalibrare alcuni aspetti.
In questo ambito più che negli altri ha un peso la tua autodeterminazione, ovvero la tua libera scelta di stabilire ciò che per te è significativo e come intendi trascorrere il tempo libero.
Inizia redigendo un elenco comprensivo delle attività che svolgi attualmente. Ragiona in prospettiva futura, decidendo quali di queste abitudini preferiresti abbandonare e quali no, il che non significa troncarle anzitempo. Per fare un esempio: se attualmente nel tempo libero alleni una squadra di calcetto, probabilmente tra 15 anni non vorrai continuare a farlo (o forse sì, dipende dalla direzione che fin d’ora intendi dare al tuo futuro).
A questo punto prepara una lista delle cose che non hai ancora fatto e ti piacerebbe fare una volta in pensione: un giro dell’Europa in camper, un corso di giardinaggio o uno da sommelier, concerti e rappresentazioni teatrali e quant’altro.
Nel compilare la lista dei desideri, sii realistico e poniti domande quali:
Rispondere a queste domande ti aiuterà a scegliere cosa e come realizzarlo con un certo criterio di preparazione. Se non hai idea di come vorrai gestire il tempo libero, puoi sempre trovare ispirazione da quanto offre il territorio in termini di servizi o attività dedicate.
Una delle transizioni più critiche nell’arco di vita di una persona ha a che vedere con il pensionamento. Significa passare da uno stipendio a una pensione, abbandonare vecchie abitudini lavorative in favore di un’improvvisa quantità di tempo libero, il che incide sulla percezione di sé e sul proprio benessere psicofisico.
Se la definizione della tua persona derivava soprattutto dal tuo lavoro, da quelle attività, dai contatti con i colleghi, ciò aumenta il rischio di un passaggio quantomeno traumatico alla fase di pensionamento.
Pianificare questa fase della vita ha a che vedere con due aspetti:Arrivare a uno standard pensionistico dignitoso è certamente un obiettivo comune. Pertanto, è bene informarti per tempo sulla soglia di età pensionabile e sulla pensione prevista, quindi desumere una stima in relazione alle aspettative e al tenore di vita che desideri avere. Per approfondimenti in materia consulta il precedente capitolo Aspetti Finanziari.
Pianificare un proprio stile di vita ha invece a che vedere con hobby, interessi, forma fisica e mentale, relazioni sociali: tutti elementi che concorrono a un invecchiamento attivo, il cui presupposto consiste proprio in una preparazione agli eventi e alla gestione del proprio futuro.
Alcuni se non molti possono sentire l’esigenza di continuare a lavorare anche dopo il pensionamento, in forme specifiche quali il lavoro part-time o il volontariato, non tanto per fini di natura economica, ma soprattutto per continuare in qualche modo a sentirsi socialmente utili e a non perdere i contatti con gli altri. Questa è un’opportunità per trovare al tempo stesso qualcosa che ti piaccia fare.Nei capitoli precedenti sono stati forniti svariati suggerimenti relativi a determinati ambiti. Una volta stabilite idee e motivazioni, resta una domanda cruciale alla quale dare risposta: come si pianifica?
La pianificazione consiste nel decidere in anticipo cosa deve essere fatto, chi lo farà, come e quando. Una buona pianificazione tiene in debita considerazione le esperienze pregresse, le opportunità future e le possibili minacce o rischi.
Un processo di pianificazione include 5 fasi:
Abbiamo già avuto modo di parlare degli obiettivi c.d. SMART (ovvero un tipo di obiettivo specifico, misurabile, raggiungibile, realistico e definito nel tempo). È fondamentale che gli obiettivi che ti poni siano formulati nel modo più chiaro e specifico possibile. Un obiettivo non può essere generico, altrimenti non sarebbe misurabile.
Per fare un esempio, non basta dirsi “Farò più sport” o “Risparmierò un po' di soldi”: qual è la soglia che in questi casi determina quando hai raggiunto quell’obiettivo? Inoltre, deve trattarsi di un obiettivo raggiungibile, non una fonte di frustrazione e stress sul lungo periodo. Nondimeno è bene che sia un obiettivo realistico, ragionevole e definito in un arco di tempo stabilito, con traguardi e scadenze.
Tanto meglio avrai valutato il tuo contesto, le tue capacità, le tue risorse, tanto più sarai in grado di porti un obiettivo che sia realistico e attuabile, non invece astratto e indefinito.
Infine, una buona pianificazione mette in conto eventuali imprevisti: alcuni obiettivi potrebbero essere riconsiderati, il piano potrebbe subire delle modifiche in corso d’opera, alcune priorità potrebbero essere ridefinite nuovamente. Nella definizione di urgenze e scadenze può tornarti utile la Matrice di Eisenhower.
La pianificazione per il futuro implica il farsi carico di decisioni non sempre facili da assumere.
Il processo decisionale è il processo di selezione di una scelta logica tra le opzioni disponibili, ponderando gli aspetti positivi e negativi di ciascuna opzione e considerando tutte le alternative per determinare quale sia la migliore per quella particolare situazione.
Di seguito ti consigliamo un paio di modelli applicativi per un qualsivoglia processo decisionale.
Redigere un elenco di pro e contro può aiutare a comprendere vantaggi e svantaggi di una serie di scelte possibili. Spesso le scelte che compiamo sono dettate dall’abitudine o dall’istinto, tuttavia considerarle sotto un profilo più analitico e consapevole aiuta a determinare l’alternativa migliore. La lista dei pro e dei contro è utile soprattutto per quelle decisioni del tipo sì/no, fare/non fare. Pensa a una decisione da assumere nel prossimo futuro e prenditi un quarto d’ora di tempo per stabilire i pro e i contro come di seguito.
1. Scrivi i pro e i contro riguardo la decisione da assumere, suddividendoli in due colonne distinte.
2. Annota tutti gli aspetti che ti vengono in mente.
3. Terminato ciò, attribuisci un punteggio per ciascuno elemento da 1 a 5, (dove 1 equivale a non importante e 5 a molto importante).
4. Compara i punteggi totali tra le due colonne.
Completata la lista, rispondi ai seguenti quesiti:
Tieni presente che non è necessario fare tutto da soli. Chiedere aiuto non è un segno di debolezza, anzi! Confrontarsi con persone fidate o professionisti o semplicemente con chi potrebbe avere più esperienza, si rivela spesso un’ottima idea. Un punto di vista neutro e distaccato sulla questione potrebbe costituire un insospettato arricchimento per il proprio piano.
Per assumere una
buona decisione è bene seguire una serie logica e ordinata di passaggi. Un
tipico processo decisionale prevede: definizione del problema, raccolta delle
informazioni, individuazioni dei possibili piani, scelta tra le alternative,
implementazione e valutazione finale.
Il c.d. modello dell’intelligenza emotiva prevede 8 passaggi. Il modello presuppone la razionalità per la definizione del piano e il coraggio per assumere certe decisioni. La finalità di questo metodo consiste nel pervenire efficacemente a una decisione di cui possa sentirti il più sicuro e fiducioso possibile.
Non sempre sarà facile o scontato pianificare il proprio
futuro. Non si tratta di decidere e attenersi per sempre a un piano perfetto. Si
vive pur sempre nel presente, quindi è consigliabile evitare di trasformare
un’opportunità di preparazione del proprio futuro in una preoccupazione
costante e fonte di ansia o stress. È bene pertanto iniziare a piccoli passi,
facendoci consigliare da chi ci è già passato o da persone che ci conoscono e
delle quali ci fidiamo.
Quello che hai appena letto è il primo risultato del progetto SenQuality, progetto europeo per la pianificazione della vita del futuro, dedicato soprattutto ad adulti over 40.